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Discriminazioni e violenza sono ancora tristemente diffusi ai danni delle donne, che sono creature straordinario che spesso e volentieri fanno molto meglio dei maschi!

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Il World Economic Forum ha elaborato e lanciato un indicatore davvero interessante: il Global Gender Gap allo scopo di misurare l’attenzione alle donne nei diversi Paesi. Il podio è tutto di Paesi nordici:

  1. Islanda: 0,878
  2. Norvegia: 0,830
  3. Finlandia: 0,823

Fonte: Global Gender Gap Report, 2017 – WEF 8su 144 Paesi)

Questa non è una coincidenza. Nei paesi nordici, il supporto per le politiche sociali universali è molto elevato, e tali politiche sono l’ingrediente chiave nella costruzione di società che lavorano con e per le donne.

Il movimento delle donne è stato efficace e organizzato in tutti i paesi nordici. In Islanda, le donne hanno ripetutamente dimostrato una straordinaria solidarietà culminata con il Giorno Libero delle Donne iniziato nel 1975, ad esempio, allo scopo di evidenziare tutti i ruoli visibili e invisibili, retribuiti e non, che le donne svolgono ogni giorno, ovunque nel mondo. Questo giorno è stato l’inizio di un movimento enorme e potente che ha comportato un enorme cambiamento sociale in Islanda, cancellando i tradizionali modelli di ruolo e portando le donne ad occupare più spazio nella società di quanto non avessero mai fatto prima. In altri termini, le donne in Islanda non erano più costrette a scegliere tra famiglia e carriera; una scelta obbligata per le donne in molti paesi, il che limita la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. L’Islanda e gli altri paesi nordici hanno potuto costruire questo modello virtuoso soprattutto sulla base di due politiche pubbliche.

In primo luogo, l’assistenza all’infanzia universale di qualità ha trasformato le opportunità delle donne di partecipare all’economia e alla società in generale. Dato che le donne portano il maggior peso della crescita dei figli, i costi dell’assistenza all’infanzia impediscono alle donne di tutto il mondo di aderire o di ricongiungersi al mercato del lavoro o partecipare alla vita politica.

In secondo luogo, un congedo parentale condiviso e ben finanziato supera la discriminazione sistematica che le donne hanno subito sul lavoro, per il solo fatto di poter avere figli. Se gli uomini hanno la stessa possibilità di prendersi una pausa dal lavoro per prendersi cura dei bambini, questa discriminazione strutturale si riduce drasticamente.

Eppure, le donne continuano ad essere oggetto di molestie sistematiche, violenze e sessismo quotidiano a tutti i livelli della società islandese. Continuano ad essere discriminate tristemente un po’ ovunque. Rimane allarmante che nessun paese al mondo sia riuscito a trovare modi per eliminare la violenza contro le donne, che è sia una causa sia una conseguenza della disuguaglianza delle donne. Fino ad oggi, l’Indice Gender Gap non misura la violenza contro le donne e non lo fa alcun altro indice simile. Pur essendo estremamente difficile da creare, una sorta di confronto sui tassi di violenza contro le donne eserciterebbe, senza dubbio, un’ulteriore pressione sui governi ad aumentare il loro impegno per eliminare quelle persistenti violazioni dei diritti umani. Mentre c’è una differenza significativa nella posizione delle donne in vari angoli del mondo, la natura della discriminazione che le donne soffrono è simile.

Lo sforzo deve essere globale e complessivo per unire le forze di tutti e condividere le esperienze. L’impegno è di mettere le donne nelle condizioni migliori per raggiungere ed esprimere il loro pieno potenziale. Con benefici per tutti, perché hanno una marcia in più!

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