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Il valore della competitività si sta declinando come necessità di sviluppo sostenibile e sociale in ogni angolo del pianeta.

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La globalizzazione ha portato opportunità inimmaginabili ma ha anche alimentato le disuguaglianze, lasciando indietro molti, con la conseguenza che i politici sono tutti alla ricerca di nuovi percorsi per uno sviluppo più sostenibile.

Più recentemente, lo sviluppo della Quarta Rivoluzione Industriale sta generando straordinarie nuove opportunità che richiedono sistemi di istruzione rinnovati e più dinamici per adeguare le competenze. Si prevede che in futuro ci sarà un’ampia gamma di nuovi lavori ad alta intensità di tecnologia e alta specializzazione, insieme a una nuova spinta alle cosiddette soft skill, come la #creatività, la #comunicazione, il #pensierocritico.

Il World Economic Forum ha introdotto il nuovo Global Competitiveness 4.0, una sorta di indicatore della competitività organizzato in 12 pilastri: istituzioni; infrastruttura; TLC; stabilità macroeconomica; salute; abilità; mercato del prodotto; mercato del lavoro; sistema finanziario; dimensioni del mercato; dinamismo aziendale; capacità di innovazione. L’indice ha un punteggio da 0 a 100, con la frontiera (100) che corrisponde al massimo obiettivo politico verso cui tendere. Le posizioni del podio sono:

  1. USA: 85,6
  2. Singapore: 83,5
  3. Germania: 82,8

Poi si scende per trovare la Cina al 20° posto con 72,6; la Russia al 43° con 65,6; l’India al 58° con 62,0. L’Italia: non pervenuta, chiaramente!

Il tema della competitività di cui sentiamo sempre parlare da imprenditori, manager e politici è centrale. Cerchiamo di capire di più e meglio.

La competitività non è un fatto esclusivo. Tutte le economie devono perseguire la produttività se vogliono crescere più velocemente in futuro e costruire #resilienza. I Paesi devono agire simultaneamente su tutte le dodici leve citate, senza escluderne alcuna.

L’investimento nelle persone è un beneficio sociale ed economico. La competitività non esclude affatto l’inclusione sociale: la salute, l’istruzione e le abilità sono i fattori chiave della produttività. Con le giuste competenze, i lavoratori possono diventare gli agenti che guidano e gestiscono i cambiamenti, piuttosto che subirli.

La creazione di un ecosistema dell’innovazione va oltre la Ricerca e Sviluppo. L’innovazione è diventata un imperativo ed una priorità per tutte le economie avanzate. Eppure, c’è ancora molta strada da fare: affinché le buone idee possano passare alla commercializzazione, è indispensabile poter contare sulla capacità delle aziende di abbracciare idee dirompenti (gli USA insegnano), sul giusto atteggiamento verso il rischio imprenditoriale (Israele è top), sulla diversità della forza lavoro (il Canada guida), su strutture gerarchiche piatte (Danimarca e Svezia sono esempi).

Le istituzioni hanno un peso ancora decisivo. Sicurezza, diritti di proprietà, capitale sociale, trasparenza, corporate governance (regole di governo), continuano ad essere il tallone d’Achille che ostacola o frena la competitività, lo sviluppo e il benessere in molti paesi. Esiste una convergenza mondiale sulla necessità di un modello più olistico di progresso economico che promuova standard di vita più elevati per tutti, senza pregiudicare le generazioni future.

In un momento di costante cambiamento, c’è bisogno di costante agilità e adattabilità di tutti gli attori coinvolti – individui, governi e imprese. Per i governi, in particolare, l’orientamento al futuro comporta aspetti essenziali quali l’adeguamento normativo ai modelli digitali, la costruzione di un ambiente stabile, lo snellimento delle procedure. Il governo di Singapore è il più pronto per il futuro, seguito da Lussemburgo e Stati Uniti. Gli Emirati Arabi Uniti e altri quattro Paesi del Golfo appaiono tra i primi 10, mentre i governi di Brasile, Grecia e Venezuela sono considerati tra i meno pronti.

Raggiungere l’uguaglianza, la sostenibilità e la crescita insieme è possibile, ma richiede una leadership proattiva e lungimirante. In Italia, la strada è lunga e tutta in salita!

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