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La pressione per cibi sani, bio, a kilometri zero, il concetto di orto verticale e le tecnologie digitali emergenti possono e devono alimentare una nuova generazione di startupper: gli agripreneurs!

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Gli agricoltori stanno invecchiando velocemente. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’età media del responsabile della gestione quotidiana di un’azienda agricola è aumentata da 50 anni nel 1982 a 58 anni nel 2012.

Questo sta accadendo in tutti i Paesi del mondo dove ci sia agricoltura sviluppata, compresa l’Italia. Qualcuno inizia a lanciare progetti innovativi proprio basati sulla coltivazione della terra. Negli USA, ad esempio, Kimbal Musk, fratello del miliardario Elon, il fondatore di Paypal, SpaceX e Tesla, è partito dal presupposto che l’agricoltura non è il percorso di carriera considerato dalla maggior parte delle persone, soprattutto dai millennial, cioè i nati tra i primi Anni Ottanta e metà Anni Novanta, si è inventato qualcosa di estremamente avvincente: Square Roots, un progetto lanciato nel 2016, basato a Brooklyn, New York, che offre spazio all’interno di container rigenerati per dare agli agricoltori di prossima generazione l’opportunità di imparare a coltivare prodotti. Ogni container ha una capacità di produrre più di 22 kg di verdure a foglia ogni settimana, con un fabbisogno di circa 30 litri di acqua al giorno.

L’azienda offre a 10 giovani agricoltori la possibilità di prendere parte a un programma di 13 mesi, che comprende l’apprendimento di competenze tecniche, i piani di sviluppo professionale e l’apprendimento esperienziale. Il percorso è basato su agricoltura, business, community e leadership.

L’obiettivo è potenziare le persone attraverso la crescita del “cibo vero”, cioè quel cibo di cui ci si può fidare e che la gente vuole tutto l’anno coltivato a km zero, e con la certezza della provenienza dei semi! Il concetto di #agricolturaurbana sta rapidamente diventando un fenomeno globale ed è comune in molti paesi in via di sviluppo. Lo scopo è lo spostamento della fattoria verso il consumatore per ridurre lo spreco di cibo.

L’Italia è un Paese fondamentalmente a forte #vocazioneagricola e #vocazioneartigianale. Solo che si continua a pensare a start up tecnologiche quando l’Italia ha maestria creativa, migliaia di specie vegetali e molto altro, ma non è la Silicon Valley! Qualche segnale c’è, ma la strada è lunga e piena di opportunità da sfruttare mettendo a sistema tecnologia, imprenditorialità e supporto governativo.

Ragazzi, la nostra terra e le tecnologie digitali possono essere un’opportunità stratosferica per lanciare #agricolturainnovativa 2.0! In bocca al lupo!

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