Alcune aziende hanno capito l’importanza del ‘cronotipo’ e costruiscono orari e progetti di lavoro per avere dipendenti più performanti. E felici!
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In un articolo recentemente pubblicato sul New York Times, si è parlato del cronotipo, cioè la predisposizione biologica ad essere una persona mattiniera, notturna o qualcosa a metà strada. In base a questa caratteristica, un numero crescente di aziende consente di creare l’orario in base proprio a quando si lavora meglio. Un fenomeno del tutto contrario a quello che succede nella maggior parte delle aziende che impongono le stesse ore di lavoro a tutti, magari assegnando pure i compiti più impegnativi nel momento sbagliato.
La professoressa Céline Vetter, Assistente all’Università del Colorado a Boulder e Direttrice del Laboratorio di Epidemiologia Circadiana e del Sonno dell’università dice che ben l’80% delle persone ha orari di lavoro che si scontrano con il proprio orologio interno, il cosiddetto cronotipo. Alcune persone hanno i loro orologi interni che seguono il sorgere e il tramontare del sole, e hanno bisogno di otto ore di sonno per notte; altri invece lavorano meglio la sera tardi o addirittura di notte. I dipendenti che lavorano in aziende che richiedono lo stesso orario di lavoro rigido per tutti possono avere problemi. Qualche esempio virtuoso lo propone la ThyssenKrupp in Germania assegnando turni basati su cronotipi; in AbbVie in Danimarca, una farmaceutica, i dipendenti seguono un programma di formazione di nove ore che li aiuta a capire quando devono affrontare progetti difficili e quindi a elaborare i loro programmi di lavoro di conseguenza.
Tuttavia, si è ancora molto lontani da una flessibilità davvero ampia: i manager hanno generalmente pregiudizi positivi nei confronti dei mattinieri, ritenendoli più coscienziosi rispetto a quelli che arrivano più tardi. Inoltre, in media, nella maggior parte delle aziende succede spesso che molti dipendenti sono inondati di email da scrivere e cui rispondere per tutta la mattinata, fino a ora di pranzo, e tornano dal pranzo che hanno ormai consumato quasi tutto il loro primo picco di energia e concentrazione. Peggio che andar di notte quando si parla di gruppi di lavoro male assortiti, in cui cioè alcuni sono mattinieri e altri sono notturni.
Questo fenomeno del cronotipo apparentemente bizzarro e divertente apre le porte verso quella flessibilità di cui oggi dovrebbero vivere le aziende e le persone che ci lavorano (tema già affrontato in un mio altro post). I manager cazzuti sono bravi ad aprire ad una flessibilità spaziale, per consentire di lavorare ovunque, ed una flessibilità temporale, per consentire di lavorare nei momenti desiderati. Perché alla fine non conta timbrare ma gli obiettivi assegnati e raggiunti!
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