- Una ricerca dimostra quanto sia essenziale il dialogo con i bambini sia nel parlare, sia soprattutto nell’ascoltare. E quanto sia formativo!
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La maggior parte dei genitori sa che parlare con i propri figli li aiuta nello sviluppo. Ma è come si parla con i bambini che conta davvero per la crescita del cervello. La chiave è coinvolgerli nelle buone, vecchie e tradizionali conversazioni.
In uno studio su bambini di età compresa tra 4 e 6 anni, gli scienziati cognitivi del MIT di Boston hanno scoperto che una buona chiacchierata può aumentare lo sviluppo del cervello del bambino e le abilità linguistiche, indipendentemente dal reddito o dall’educazione dei genitori.
Oggi ci sono app e giocattoli educativi dedicati a riempire quel vuoto di parole e ad espandere il vocabolario dei bambini sin dal primo giorno. Tuttavia, cercare di inondare i bambini con milioni di parole potrebbe non essere cruciale nello sviluppo come le relazioni umane e l’interazione sociale. In effetti, lo studio del MIT suggerisce che i genitori dovrebbero parlare di meno e ascoltare di più.
Nello studio, gli scienziati hanno scoperto che la qualità dell’apprendimento e dello sviluppo mentale era fortemente correlato ai punteggi dei bambini in una serie di test linguistici.
Lo studio fornisce la prima prova che la conversazione in famiglia a casa è associata allo sviluppo del cervello nei bambini. È quasi magico come la conversazione con i genitori possa influenzare la crescita biologica del cervello. Lo studio ha anche rilevato che i bambini provenienti da famiglie povere ma loquaci avevano abilità linguistiche e attività cerebrali simili a quelle dei bambini più ricchi. I bambini tendono ad imparare osservando e copiando gli adulti a cui sono più legati, ed è per questo che cantare e coccolare sono molto efficaci.
Si può parlare con un bambino fino a allo sfinimento ma se lo si ingaggia nella conversazione su ciò che interessa al bambino, non si da nulla al bambino, o almeno, non la capacità di elaborazione di cui ha bisogno.
Quindi parliamo con i nostri bambini, e soprattutto impariamo ad ascoltarli!
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