Mark Zuckerberg ha già cambiato il mondo, e con la nuova sfida a banche e sistemi di pagamento, crediamo lo farà di nuovo!
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Quando è nata l’idea di Libra, la criptovaluta di Facebook, inizialmente si era pensato ad uno strumento che agevolasse le rimesse dei lavoratori indiani espatriati, usando Whatsapp come veicolo di pagamento, vista la rilevanza del business: secondo la Banca Mondiale, infatti, l’economia dell’India è quella che ricava proventi dai pagamenti di rimessa per circa $ 69 miliardi solo nel 2017, e il trend è in crescita.
Invece, durante la gestazione del progetto, Libra è diventata molto di più e non è molto lontano il giorno in cui sarà possibile comprare o vendere mostrando semplicemente un codice scannerizzato sullo smartphone, senza ricevute, problemi di chiusura della banca, e soprattutto oscillazioni della valuta. L’aspetto altrettanto interessante è che questo sistema sarà aperto anche all’esercito di 1,7 miliardi di persone sparse per il pianeta che non possiedono un conto corrente.
La criptovaluta Libra è dunque la nuova avventura di Mark Zuckerberg, un’impresa straordinaria che è pronta per essere immessa sul mercato nella prima metà del 2020, con queste caratteristiche:
- Libra sarà indicizzata (cioè, la sua valutazione dipenderà da) un paniere di valute tra cui dollaro, euro, yen, franco svizzero, e altre valute scelte per la loro solidità così da evitare forti oscillazioni e volatilità come ad esempio accade con Bitcoin.
- Libra circolerà in una blockchain dedicata (una sorta di registro elettronico per garantirne la sicurezza) e consentirà di effettuare acquisti o scambiare denaro attraverso Whatsapp e Messenger, cioè le leve operative di Facebook che contano più di 2 miliardi di utilizzatori (almeno per ora).
- Libra sarà gestita da Calibra, una fondazione con sede a Ginevra, in Svizzera che ad oggi conta 28 partner (tra cui Mastercard, PayPal, Visa, Vodafone, Uber, Spotify, Farfetch, Ribbit Capital) ma che, nelle intenzioni di Zuckerberg dovrebbero salire rapidamente ad un centinaio.
Calibra sarà il cuore pulsante e di governo di Libra: ciascuno degli aderenti versa dieci milioni di dollari per accedere alla fondazione e l’obiettivo è di raggiungere il miliardo di dollari, che saranno investiti nell’acquisto di quote delle monete con cui deve essere assicurata la stabilità di cambio. Anche se gli aderenti alla fondazione avranno un ruolo all’interno della blockchain, la gestione dipenderà da David Marcus che dovrà preoccuparsi di assicurare l’integrazione di Libra con i mercati finanziari per escludere volatilità.
Zuckerberg si è lanciato in un progetto apparentemente folle: battere moneta per fare concorrenza alle banche centrali e che nasce con defezioni illustri: Apple, Google, Amazon e Microsoft non hanno ancora aderito, ad esempio. A questo si aggiunge la mancata partecipazione delle banche USA e gli ostacoli da superare per ottenere il via libera delle autorità di controllo.
Tuttavia, Zuckerberg, che non è esattamente uno sprovveduto, sta sfidando un’opportunità di mercato. Inoltre, mentre, da un lato, Facebook è ancora sotto il fuoco incrociato per l’uso dei dati degli utenti che si trascina dallo scandalo Cambridge Analytica, dall’altro, il suo fondatore vuole affrancarsi dall’attuale struttura del conto economico che dipende ancora per il 98% dalla pubblicità. Da qui, nasce la scelta di entrare nella industry dei sistemi di pagamento facendo leva su competenze, leadership e forza dei suoi marchi. La stessa figura di David Marcus, a capo della fondazione che assicurerà la governance di Libra, la dice lunga: oltre ad essere stato responsabile di tutti i prodotti di messaggistica a Menlo Park, è stato Presidente di PayPal e membro del Board di Coinbase, una delle più grandi piattaforme di gestione di criptovalute.
Dunque, la coppia Zuckerberg-Marcus promette scintille nella sfida globale lanciata a banche e carte di credito!
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