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La genialità creativa e la visione di Stan Lee sono rimasti indenni attraverso tantissime generazioni di bambini e adulti.

Stan Lee è venuto a mancare il 12 novembre, a 95 anni, a Los Angeles. Se n’è andato l’inventore del fumetto moderno e soprattutto il padre di supereroi che hanno accompagnato intere generazioni dagli anni ‘60 ad oggi. Spider-Man, Iron Man, Black Panther, Hulk, X-Men, Thor, I Fantastici 4 sono tutti straordinari personaggi che hanno stimolato l’immaginazione popolare in tutto il mondo.

Stan Lee ha svolto un ruolo da protagonista nella creazione di quei personaggi e per molti di noi è l’incarnazione della Marvel stessa, se non dei fumetti in generale. Sotto la sua guida, Marvel ha trasformato il mondo dei fumetti, infondendo nei suoi personaggi le insicurezze della gente comune, la consapevolezza delle cause sociali e, spesso, il senso dell’umorismo. Nell’umanizzare i suoi eroi, dando loro anche difetti e insicurezze che smentivano i loro punti di forza soprannaturali, Lee ha provato a trasformarli in personaggi in carne e ossa.

Nato nel 1922 a New York da genitori ebrei di origine romena, Stanley Martin Lieber (il suo vero nome) inizia a leggere Shakespeare e Doyle a 10 anni, e si diploma a 17 in una scuola del Bronx, con l’aspirazione di diventare uno scrittore. Dopo gli inizi un po’ incerti viene assunto da Timely Publications, una società di proprietà di Martin Goodman, suo parente, con una paga di $ 8 alla settimana come tuttofare. Alla Timely, Lee lavorò con Jack Kirby, che aveva creato Capitan America, già personaggio di successo, e quando Kirby passò alla concorrenza, Lee fu nominato redattore capo.

A metà degli anni ’40, nel pieno dell’età d’oro dei fumetti, trame e personaggi diventavano sempre più spigolosi e molti chiedevano a gran voce la censura, al punto che una Commissione del Senato sosteneva che i fumetti promuovevano l’immoralità e la delinquenza giovanile, arrivando addirittura a sostenere che le storie di Batman e Robin delle DC erano psicologicamente omosessuali.

Mentre molti cominciarono a trovare noiosi i fumetti “sterilizzati” dalla censura, Lee iniziava a stancarsi di storie con umorismo generico e senza un autentico stimolo creativo. Incoraggiato dalla moglie a scrivere i fumetti che voleva, senza badare a ciò che era considerato commercializzabile, Lee e Kirby produssero il primo numero de I Fantastici Quattro, nel 1961, una squadra di supereroi dai tratti umani con identità non segrete e litigi interni. Fu un successo clamoroso!

L’eroe di Stan Lee per eccellenza, introdotto nel 1962 e creato insieme a Steve Ditko, è e resterà per sempre Spider-Man. Peter Parker è un timido ragazzo delle superiori, a tratti intellettuale, che ha acquisito i suoi poteri dopo essere stato morso da un ragno radioattivo, che lo ha trasformato in Spider-Man, supereroe profondo ma anche pieno di battute simpatiche, diventato il personaggio di successo più longevo trasmesso su diverse piattaforme, compresi un musical a Broadway e i film di grande successo, iniziati nel 2002, che, insieme ad altri kolossal, proiettarono Marvel nell’olimpo degli incassi, al punto che nel 2009 Disney sborsò 4 miliardi di dollari per comprarla.

Energico, passionale, determinato, grandioso, Stan Lee è stato un esempio straordinario di #creatività e #visione.

Per la creatività, mi fa impressione guardare mio figlio, che ha 7 anni, travestirsi da Spider-Man ed emulare le sue gesta, sparando ragnatele per salvare Mary Jane (la sorellina) dalle grinfie di Goblin (io)! Lo fa con la stessa energia con cui lo facevo io esattamente quarant’anni fa (solo che ai miei tempi non c’era lo spara ragnatele!). L’immaginazione e l’entusiasmo dei primi cartoni animati su YouTube sono rimasti inalterati nel tempo, anche rivedendoli oggi!

Per la visione, Stan Lee ne è stato un esempio monumentale: guardava oltre, nonostante tutto e tutti, ancorato al suo desiderio di creare supereroi che avessero superpoteri ma anche le insicurezze di ogni essere umano. Una visione che ha portato la sua matita a scrivere e colorare l’Uomo Ragno, il supereroe più famoso di tutti i tempi.

Ognuno di noi deve esserti grato, Mr. Lee, per aver dato spunti creativi così poderosi e trame che hanno fomentato l’immaginazione dell’infanzia di tante generazioni.

Chissà cosa scriverebbero al Daily Bugle adesso!

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