Sono Edoardo Magnotta, sono nato il 28 agosto del 1971 a Napoli, da dove sono andato via circa dieci anni fa.
Oggi vivo a Spoleto, con mia moglie, Annalisa, ed i miei due bambini straordinari, Raffaele di 8 anni, e Giulia, di 4 anni.
L’obiettivo che mi sono dato con questo blog è parlare soprattutto ai giovanissimi e ai giovani (auspicando che qualche messaggio arrivi anche ai meno giovani!) per riflettere su alcune questioni importanti per il presente ed il futuro legate alla Rivoluzione Digitale in atto.
Non saranno riflessioni accademiche o scientifiche, ma un punto di vista forte e aperto, che auspico sarà carico di confronti. L’attenzione sarà sugli effetti della Quarta Rivoluzione Industriale generati a livello di modelli aziendali, abilità e competenze necessarie per poter lavorare in futuro. Insieme analizzeremo le tipologie di lavori del futuro, modelli di innovazione concreta. Queste analisi saranno basate sui tre pilastri del mio expertise: Marketing, Digital Transformation e Entrepreneurship.
Che cosa ho fatto
Il mio percorso professionale inizia dopo la laurea in Economia, quando sono passato attraverso varie esperienze nel settore bancario e finanziario, ricoprendo posizioni di crescente responsabilità in grandi banche private italiane e anche in una grande banca americana. Tuttavia, subito dopo aver iniziato a lavorare in quel settore, ho iniziato a soffrire della sindrome da aria fritta, come la chiamano gli anglosassoni. Avevo la sensazione di fare cose, ma senza creare alcun valore reale! Dopo circa 9 anni, sono riuscito a iniziare a fare della mia vita ciò che volevo, lasciando il settore per iniziare a lavorare nella consulenza, come freelance. Di fatto avevo azzerato la carriera per cominciare un nuovo percorso, completamente diverso dal precedente. Per 4 anni ho fatto questo, vivendo tra Napoli, Roma e Milano, con un lungo periodo in India e in Belgio. Successivamente, ho deciso di rimescolare di nuovo le carte, prendendo un anno sabbatico per rimettermi a studiare. Ho frequentato l’MBA, che sta per Master in Business Administration, probabilmente uno dei percorsi post-universitari più intensi e formativi esistenti sul mercato. Un anno molto lungo, vissuto tra Roma e Parigi, fatto di lezioni, progetti molto operativi, esami impegnativi, ma anche compagni di corso di ogni etnia, religione e provenienza. Al mio rientro, ho fondato una start-up nella consulenza, in cui sono rimasto tre anni. Poi, la stessa Business School dell’Università dove mi ero graduato mi ha offerto la Responsabilità del Marketing, sia legata al lancio della prima strategia digitale della scuola sia ad un importante processo di certificazione internazionale. Un’esperienza che mi ha catapultato in una dimensione insolita ma ricca di stimoli e fonte di grande crescita e formazione.
Dopo due anni, una volta concluso il mandato, ho aperto una nuova fase professionale, fatta di ulteriori cambiamenti: come Partner di una società di Marketing Relazionale e Public Affairs, mi sto occupando sia dei processi di incubazione di start-up sia soprattutto del lancio di un Acceleratore di impresa per lo sviluppo Internazionale, un progetto dal lancio imminente nel quale sto mettendo in gioco tutto il mio mondo: esperienza, network, relazioni, capacità, reputazione, per portare le Piccole e Medie Imprese che vogliono fare veramente sviluppo sui Mercati Internazionali, a cominciare dal Medio Oriente. Nelle prossime settimane, poi, darò gli ulteriori dettagli. Sto anche lavorando ad un libro per un editore americano sugli effetti della trasformazione digitale su Marketing e Comunicazione. Davvero una sfida avvincente!
Il Blog
Il mio percorso mi ha portato ad imbattermi in persone e contesti di tutti i tipi: multinazionali, istituzioni, piccole e medie aziende. Ho vissuto risultati straordinari come momenti negativi dai quali mi sono però rialzato sempre velocemente, traendone elementi positivi: la resilienza è un mio dogma!
Da questo blog lancerò un contributo su alcune questioni fondamentali legate al futuro attuale e remoto, allo scopo di diffondere una consapevolezza più ampia di quello che stiamo vivendo, senza ideologie o dietrologie, semplicemente affrontando la questione in modo aperto, semplice, chiaro e trasparente. Senza il tipico bigottismo culturale italiano, che rende qualche volta il nostro Paese un po’ provinciale, quando invece siamo molto rispettati all’estero per quello che siamo capaci di fare e costruire.
I temi saranno legati alla trasformazione digitale in atto: come sta cambiando per sempre il modo in cui viviamo e lavoriamo (anche se qualcuno ancora non se ne è accorto); cosa e come dovrebbero studiare i ragazzi (ad esempio, il ruolo della tecnologia nei processi di apprendimento, anche se siamo ancora al palo!); i grandi cambiamenti dei modelli organizzativi delle imprese (la stabilità, ad esempio, è un retaggio giurassico, ma se ne sono accorti in pochi).
Queste riflessioni contribuiranno alla costruzione di una cultura del fare, molto attiva e concreta, senza piangersi addosso: ciascuno ha la sua storia di problemi grandi e piccoli, fanno parte della vita. Ma nessuno deve sentirsi a credito verso la vita! Cercherò di far arrivare la mia voce ai giovani in modo trasparente e senza sconti. Essendo un uomo libero in senso assoluto, dirò quello che penso!
Grazie di aver letto sin qui e benvenuti!